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La ricezione di cultura tedesca in Italia, a partire dalla metà del diciottesimo secolo, prende corpo entro una rete sempre più ramificata di mediatori e strutture di mediazione. Accademie, università, case editrici e riviste segnano il perimetro entro il quale si dispiega l'attività di intellettuali animati da interessi molteplici, legati a una concezione transnazionale del proprio mestiere e spesso capaci di intercettare precocemente tendenze e movimenti ancora a uno stato iniziale, creando le condizioni per il loro incardinamento nella cultura italiana. Una circolazione di idee che accompagna lo sviluppo delle relazioni sociali e politiche fra i due Paesi, spesso fornendo incisivi strumenti di interpretazione per tensioni, conflitti e riavvicinamenti.